Capitolo quinto - I Tempi dei Gentili

"Tempi dei Gentili", nella teologia dei testimoni di Geova, è l'espressione usata per descrivere un periodo di tempo di 2520 anni intercorso tra la fine del regno di Giuda, il 607 a.C. e il 1914 d.C., anno in cui "Gesù Cristo cominciò a regnare in cielo".

Quale metodo fu escogitato per ottenere tale cifra?
La premessa di fondo è stata colta nell'annuncio di Gesù in Luca 21:24, che Gerusalemme sarebbe calpestata dai Gentili finché non fossero compiuti i tempi dei Gentili.
Su questa espressione, i tempi dei Gentili, è stata posta un'enfasi enorme. Le parole di Gesù, che l'evangelista Luca riporta senza alcuna spiegazione, sono state interpretate come riferite a un periodo di tempo durante il quale Geova permetterebbe alle nazioni di dominare il mondo prima di distruggerle e instaurare il suo regno. Il capitolo 4 del libro di Daniele fornirebbe la chiave per determinare la durata di questo periodo. Combinando questi due testi biblici e utilizzando una data storica estrapolata dalla cronologia secolare, i pionieri del movimento pervennero verso il 1875 alla data 1914, sebbene allora tale data fosse posta in una prospettiva escatologica diversa, come vedremo nel prossimo capitolo.

La Società Torre di Guardia in seguito mantenne l'identificazione dei tempi dei Gentili (cui allude Gesù in Luca 21:24) con i sette tempi menzionati in Daniele 4:16, come pure l'interpretazione dei suddetti sette tempi come sette anni "profetici" di 360 giorni e la conseguente deduzione che Geova ha fissato in 2520 anni solari (360 X 7= 2520) la durata dei "tempi dei Gentili".

Non si potrà comprendere appieno questa dottrina se la si separa dal momento storico in cui essa sorse.
L'America del secolo XIX era pervasa da sentimenti religiosi di matrice protestante. Talvolta sorgevano gruppi millenaristi e movimenti pietistici animati da una sincera fede e dal desiderio di conoscere le rivelazioni di Dio grazie a un riscoperto gusto per lo studio delle profezie bibliche.
L'ambiente protestante del Nuovo Mondo, più libero dalle ingerenze ecclesiastiche, spesso intolleranti, tipiche dell'Europa inquisitoria, incoraggiava la libera lettura della Bibbia; cosa che portava indubbi benefici ma, incoraggiava talvolta sparuti gruppi di fanatici a seguire il predicatore del momento vagheggiante l'imminente fine del mondo.
Più in generale, era tanto l'interesse per lo studio delle profezie che l'argomento dei "tempi dei Gentili", da solo, offriva un ampio ventaglio di interpretazioni. A riguardo, la tesi avanzata da C.T. Russell e dal suo collaboratore Barbour era molto simile (in alcuni casi uguale) a quella di molti commentatori biblici del loro tempo. Ai padri fondatori del movimento dei testimoni di Geova non si può ascrivere alcunché di originale, o meritorio di passare alla storia come frutto di una particolare elezione divina, (come cercano appunto di far intendere agli abituali lettori delle loro pubblicazioni i dirigenti della Torre di Guardia) in merito a ciò che essi hanno proposto sull'argomento.
Quando costoro affermano che Russell e soci avevano predetto di alcuni decenni la data 1914, dimenticano che tale predizione, a quel tempo, era appannaggio di un cospicuo numero di pubblicazioni alle quali chiunque poteva attingere (potremmo citare una quarantina di fonti ufficiali del tempo annuncianti la stessa cosa). Russell era un buon conoscitore di scritti altrui e vi attinse a piene mani.
L'insegnamento dei tdG dei " 7 tempi dei Gentili"
Citiamo da "Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca" pp. 140,141- i paragrafi da 17 a 21: 

  • 17 ... il dominio di Dio, rappresentato dall' "albero", fu abbattuto nel 607 a .E.V. Non ci fu più un governo che rappresentasse sulla terra il dominio di Dio. Nel 607 a .E.V. iniziò quindi un periodo di tempo che in seguito Gesù Cristo chiamò "i fissati tempi delle nazioni", o "tempi dei Gentili" (Luca 21:24; Nardoni). Durante quei "fissati tempi", Dio non ebbe un governo che ne rappresentasse il dominio sulla terra.

    18 Cosa doveva accadere alla fine di quei "fissati tempi delle nazioni"? Geova doveva dare il potere di regnare a Colui "che ha il diritto legale". Questi è Gesù Cristo. Se quindi sapessimo quando finiscono "i fissati tempi delle nazioni", sapremmo anche quando inizia a regnare Cristo.

    19 Secondo Daniele capitolo 4, quei "fissati tempi" sarebbero stati "sette tempi". Daniele mostra che per "sette tempi" il dominio di Dio, rappresentato dall' "albero", non sarebbe stato esercitato sulla terra (Daniele 4:16,23). Quanto durano questi "sette tempi"?

    20 Da Rivelazione capitolo 12, versetti 6 e 14, si comprende che 1260 giorni sono pari a "un tempo e dei tempi (2 tempi) e la metà di un tempo", per un totale di 3 tempi e mezzo. Perciò "un tempo" equivale a 360 giorni. "Sette tempi" equivalgono quindi a 7 X 360 giorni, cioè 2.520 anni -Numeri 14:34; Ezechiele 4:6.

    21 Abbiamo già visto che i "fissati tempi delle nazioni" cominciarono nell'anno 607 a .E.V. Contando quindi 2.520 anni da quella data si arriva al 1914 E.V. In quell'anno finirono questi "fissati tempi". Milioni di persone ancora in vita ricordano ciò che avvenne nel 1914, allorché con la prima guerra mondiale, cominciò un periodo di enormi guai tuttora in corso. Questo significa che nel 1914 Gesù Cristo ha cominciato a dominare come re nel celeste governo di Dio". -Vedi sotto l'immagine n° 1 . 
  • Visita: https://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1102005159

Al momento i dirigenti della Società su questo sono alquanto sconclusionati: prendono a titolo di esempio i 1260 giorni/anni, come un periodo di tempo che è esattamente la metà dei 2520 giorni/anni per avvalorare la loro tesi; subito dopo si contraddicono affermando che questi stessi 1260 giorni sono in realtà dei giorni letterali: "Questo periodo ... cominciò al tempo di Pasqua, 13/14 aprile 1919, e finì ... il 4/5 ottobre 1922 ... verso la fine di tre tempi e mezzo o 1260 giorni" (Quindi è finito il mistero di Dio, p.316).
Non hanno insomma uno stesso metro per misurare profezie simili: questi "giorni" sono indifferentemente anni oppure giorni letterali a seconda del bisogno.
Apriamo una parentesi per spiegare con calma quello che per molti è un principio biblico, il sistema dei giorni/anni:

  • 1 giorno profetico viene considerato 1 anno (vedi Ezechiele 4:6; Numeri 14:34).

  • 1 anno profetico (detto anche "un tempo" ) equivale a 360 giorni. Tali giorni hanno valore di anni letterali.

Ragion per cui, 1260 giorni profetici equivalgono a 1260 anni letterali; da questo il ragionamento, 2520 giorni, numero doppio di 1260, equivalgono a 2520 giorni/anni.

Ripetiamo, però, che una volta li fanno passare per anni, è il caso di Daniele cap. 4, un'altra li fanno passare per giorni letterali, come nel caso di Apocalisse 12:6,14; anzi, prendono quest'ultimo testo per confermare il primo convinti di non fare niente di incongruente!
Riportiamo sinteticamente le nostre obiezioni su questi tempi dei Gentili:

"E cadranno sotto il taglio della spada, e saran menati in cattività fra tutte le genti; e Gerusalemme sarà calpestata dai Gentili, finché i tempi dei Gentili siano compiuti" Luca 21:24.

 1/a Da una lettura obiettiva di tutto il discorso di Gesù Cristo, dal quale questo versetto è estrapolato, si evince che esso muove dal suo tempo storico, non da un evento del lontano passato come la fine del regno di Giuda ad opera dei babilonesi. Se l'intento di Gesù fosse stato quello che gli attribuisce la Società, Luca l'avrebbe specificato. Dato che così non è, qualsiasi altro episodio potrebbe collegarsi ugualmente bene alla predizione di Gesù. Con queste parole il Cristo sta, piuttosto, predicendo la diaspora dei giudei dopo la distruzione di Gerusalemme ad opera dei Romani.

1/b Anche se certi riferimenti escatologici contenuti in questo discorso di Gesù potrebbero far pensare alla fine dei tempi, o agli "ultimi giorni",sono comunque del tutto assenti gli elementi temporali. Di fatto l'evangelista Luca non dice quanto dureranno i tempi dei Gentili e nemmeno fornisce indicazioni sul loro inizio o la loro fine.

1/c Non esiste in tutto il discorso di Luca il più pallido riferimento al cap. 4 di Daniele che permetta una sia pur minima relazione tra i due brani. Usare la Bibbia in questo modo le si può far dire tutto ciò che si vuole, anche ciò che essa non dice veramente.

2/a L'ipotesi di un'interpretazione figurata del sogno di Nabucodonosor narrato al cap. 4, cioè di un evento di portata più grande, oltre a quella naturale, è impraticabile. I versetti 2, 22, 24 e 28 di Dan. 4 dicono chiaramente che il sogno con la sua interpretazione è un monito divino indirizzato unicamente all'orgoglioso re pagano.

2/b L'interpretazione dei tdG del sogno, che dà Nabucco come simbolo del popolo di Dio "calpestato" in un primo momento, e in seguito come figura di Gesù Cristo "intronizzato" Re alla fine dei tempi, è blasfema. Nabucodonosor fu in realtà l'oppressore dei giudei, e un oppressore non può secondo logica simboleggiare l'oppresso, tanto meno un re pagano può prefigurare il Signore della gloria.

3 Dopo l'esilio Babilonese, il paese di Giuda conobbe un lungo periodo di relativa tranquillità (fatta eccezione per l'epoca dei Maccabei) fino all'occupazione Romana. In seguito alla distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C. e alla definitiva soppressione del culto israelitico iniziò in effetti una dispersione ininterrotta dei giudei fra tutte le nazioni fino al 20° secolo. E' a questo che fanno riferimento le parole di Cristo: "Gerusalemme sarà calpestata dai Gentili ...".
4/a L'episodio narrato in Daniele cap. 4 non è datato e manca di indicazioni cronologiche utili per stabilire a quale periodo della vita di Nabucco esso faccia riferimento. In ogni caso, l'applicazione cronologica che essi fanno di questo sogno comincia il suo decorso dal -607, ovvero, da diversi anni PRIMA che la stessa profezia fosse annunciata! Chi conosce la Bibbia, però, sa che tutte le profezie si adempiono sempre qualche tempo DOPO che sono state pronunciate.

4/b Dalla CRONACA BABILONESE e dalla Bibbia si evince che l'attività di Nabucco non conobbe soste, sia dal punto di vista delle sue spedizioni militari che da quello edilizio. Il solo periodo del suo lungo ed operoso regno che permetta un vuoto di governo di circa 7 anni è quello tra il 37° e il 43° anno (-568/-562 - vedi la tavola cronologica riportata in fondo). D'altronde, fu verso la fine del suo regno che Nabucodonosor poteva gloriarsi dicendo: "Non è questa Babilonia la grande che io stesso ho edificato ...?" (Dan. 4:30); e il profeta Daniele poteva riconoscere: "... sei divenuto forte, e la tua grandezza s'è fatta grande e ha raggiunto i cieli, e il tuo dominio l'estremità della terra" (Dan. 4:22). Una descrizione che non s'addiceva certo all'inizio del suo regno. Quest'ultimo elemento rende ancora più fragile la tesi del retro-conteggio dei sette tempi (vedi 4/a), perché porterebbe a il lasso di tempo che separa la predizione dal suo compimento A BEN 16 ANNI INDIETRO.

5 "Iddio dà il regno a chi vuole" (Dan. 4:25) Le parole "a chi vuole" vengono interpretate dai tdG, non come l'espressione della libera volontà di Dio che dispone di ogni cosa a Suo piacimento (ricordiamo che il senso del racconto è quello di umiliare l'orgoglioso Nabucco privandolo temporaneamente della facoltà di regnare), ma come una designazione particolare, nel senso, cioè, che Egli darà il regno a Gesù Cristo, naturalmente alla fine dei sette tempi.

CONCLUSIONE
Secondo le argomentazione della Torre di Guardia i due testi biblici, Luca 21:24 e Daniele cap. 4 supportano la sua tesi di un periodo di 2520 anni denominato sette tempi dei gentili.
Noi vediamo, invece, con quanto affanno essa cerca dei puntelli ad una teoria incoerente dall'inizio alla fine:
> un testo dell'evangelo di Luca che parla di un evento privo di coordinate temporali;
> l'assenza di un rapporto logico-esegetico tra i due testi che dovrebbero costituire l'ossatura di tutta la teoria; grossolane imprecisioni storiche.


In realtà le cose stanno in maniera molto più semplice: dovendo giustificare il punto "X", ovvero il punto d'arrivo precostituito, il 1914, la Società ha ravvisato qualcosa di "biblico" (nemmeno tanto originale, per la verità) dove ha potuto, per far quadrare i suoi conti. All'occorrenza, modifica perfino i versetti biblici, come s'è permessa di fare in Daniele 4:2 (dove ha tradotto: "... le meraviglie che l'Iddio Altissimo ha fatto CON me ..." al posto di: "... ha fatto IN me", "...NELLA MIA PERSONA" ecc., come se Nabucco fosse un collaboratore di Dio!). -Guarda sotto la tabella: "Attività documentata del governo di Nabucodonosor".

VIDEO: "I 7 TEMPI DEI GENTILI" - Link: 

https://mega.nz/#!6HwCGYrB!62-7aI7jHfntGI_G9vHH2PcM5CQ49FMQk7cORIrG9Ps



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