Aggiornamenti di cronologia biblica

In questo studio sentirete parlare di "fidata cronologia biblica", ovvero, di qualcosa che, a rigor di termini, non esiste. Chi ne reclama l'esistenza con toni perentori è invece la Società Torre di Guardia nel tentativo di supportare "biblicamente" i suoi dogmi.
In particolare detta Società contrappone la cronologia secolare (la quale ha fondamenti scientifici) ad una"cronologia biblica"che ama definire"fidata" per il semplice fatto che è stata artificiosamente costituita estrapolando dai testi delle Sacre Scritture alcuni avvenimenti storici datati, peraltro, in modo relativo dagli scrittori sacri:costoro,cioè, non avevano in mente di costituire alcuna struttura che facesse pensare a qualcosa di simile a quello che oggi si intende per cronologia.
In linea generale, gli Ebrei non avevano una particolare vocazione e nemmeno gli strumenti per operare una collocazione sistematica degli avvenimenti di cui erano stati testimoni e quando tentavano di farlo il risultato rispecchiava un concetto di"cronologia"comune a tutti i popoli del loro tempo. In questo, cioè, non erano molto diversi dai loro contemporanei Assiri, Babilonesi, Egiziani ecc. Anzi! se non altro questi ultimi hanno lasciato ai posteri molti documenti in pietra che si sono conservati nei secoli e sono oggi utilizzabili dagli esperti.
I testimoni di Geova credono, quindi, di ravvisare nella Bibbia alcune coordinate per impostare più che una cronologia di massima, una cronologia sicura al punto da permettere di stabilire datazioni di avvenimenti lontani come il Diluvio, la creazione di Adamo ecc.
In questo loro sforzo non sembra che tengano nella giusta considerazione le notevoli differenze tra i vari Manoscritti della Bibbia che danno valori spesso contraddittori su dei medesimi avvenimenti (per es.: il Diluvio, verificatosi quando Noè aveva 600 anni -Gen.7:6- secondo il Testo Masoretico dista dalla creazione di Adamo 1656 anni; secondo il Testo Samaritano, 1307anni; secondo la versione dei LXX, 2242 anni!).

* Alcune edizioni dei LXX qui danno a Matusalemme 187 anni. + L'età di Noè al Diluvio.

  • In Genesi 15:13 e Atti 7:6 si dice che gli Ebrei soggiornarono in Egitto 400anni.
  • Ma, secondo il libro di Esodo -12:40,41- gli Ebrei hanno soggiornato in Egitto 430anni
  • Per l'apostolo Paolo, invece, il soggiorno dei Patriarchi in Canaan e quello degli ebrei in Egittoinsieme ammontano complessivamente a 430 anni! - Galati 3:17-

Versioni differenti a parte, anche all'interno di uno stesso Testo, per esempio il Testo Masoretico, troviamo forti contraddizioni:
Abramo fece il patto con Dio quando aveva 99 anni; l'anno seguente gli nacque Isacco. Isacco aveva 60 anni quando gli nacque Giacobbe ( Gen. 25:26). Giacobbe aveva 130 anni quando si stabilì in Egitto con tutto il popolo ebraico ( Gen. 47:9). Sicché:

1+ 60 + 130 = 191 anni dal patto di Abramo con Dio fino allo stabilirsi degli Ebrei in Egitto. 215 anni dall'entrata di Abramo in Canaan fino allo stabilirsi degli Ebrei in Egitto. 

Dal momento che questi 191 oppure 215 anni i Patriarchi li trascorsero in Canaan, e prima della loro entrata in Egitto, essi dovrebbero essere esclusi dai 400 o 430 anni che gli ebrei soggiornarono in Egitto. In tal caso, però, ci chiediamo come mai l'apostolo Paolo sembra ignorare che questi anni appartengono a quelli del soggiorno dei Patriarchi in Canaan, menzionando soltanto gli anni che gli ebrei soggiornarono in Egitto (Genesi 17:1,24).
Si potrebbe ritenere che il contenuto del discorso di Paolo (Galati 3:17 ecc.) sia di natura teologica, piuttosto che cronologica. Altrimenti non si spiegherebbe un'omissione del genere. Questo ci fa comprendere con quanta prudenza debba essere considerata la "cronologia biblica".
Comunque sia, questi elementi si ripercuotono negativamente sulla cronologia della Torre di Guardia. Leggiamo intanto alcune sue dichiarazioni:

"1943a.E.V. Abramo entra in Canaan; stipulato il patto abraamico; comincia il periodo di 430 anni fino al patto della legge -Gen.12:4,7; Eso.12:40; Gal. 3:17.
"1513a.E.V. Pasqua; gli Israeliti lasciano l'Egitto; liberazione al mar Rosso; scossa la potenza d'Egitto; fine del periodo dei 400 anni di afflizione. Patto della legge stipulato al monte Sinai (Horeb). Fine del periodo di 430 anni dal patto abraamico -Gal. 3:17; Eso. 12:40." ("Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile"- pagg.289-290).


L'incongruenza delle cifre, come si è visto, non è sfuggita alla Società che tenta di armonizzarle ipotizzando un periodo di"400 anni di afflizione" ed un altro di "430 anni dal patto abraamico". Per la Torre di Guardia la cifra riportata in Genesi e Atti, (ovvero il periodo di 400 anni) ha un punto di partenza diverso da quella riportata in Esodo e Galati, (di 430 anni). Riguardo alla permanenza dei Patriarchi in Canaan, di 215 anni, essa li considera come facenti parte dei 430 anni.

N.B.: per amore di obiettività riportiamo alcune note di interesse generale:
secondo alcuni Mss. i 430 anni di Esodo 12:40 comprendono sia il periodo dei Patriarchi in Canaan che quello del soggiorno degli israeliti in Egitto (215 anni in Cannan e altri 215 anni in Egitto). Anche alcuni storici ipotizzano che in questo periodo Canaan sia stata sotto il controllo egiziano.
la diversità delle due cifre così viene spiegata dalla Torre di Guardia:1) 430 anni vanno dal momento che Abramo entra in Canaan, all'età di 75 anni, quando stipula il patto con Dio, fino all'esodo degli ebrei dall'Egitto. 2) 400 anni, invece, da quando Abramo ha 105 anni e Isacco (che ne ha 5) viene"schernito da Ismaele", fino all'esodo. (Vedi Ausiliario per comprendere la Bibbia pagg. 292,293).

A parte l'episodio di Isacco schernito da Ismaele, che appare puerile ritenerlo quale punto di partenza "storico" per l'inizio dei 400 anni di afflizione degli Ebrei in Egitto, tale spiegazione potrebbe essere tollerata come un tentativo di interpretare la narrazione biblica. Altra cosa, però, è attribuirle un valore utilizzabile nel calcolo cronologico, per alcune ragioni per niente trascurabili:

  • Perché si rende necessario discriminare su Manoscritti che riportano dati discordanti tra loro.

  • Perché non sempre i testi biblici sono univoci.


Abbiamo già fatto rilevare la discordanza fra Atti 7:6 e Esodo 12:40 e relativi riferimenti. Ora facciamo notare che c'è disaccordo fra i traduttori circa il testo di Atti 13:20 che alcuni traducono come la TNM:
"Tutto questo durante circa quattrocentocinquant'anni. E dopo queste cose diede loro dei giudici fino al profeta Samuele".

Altri traducono come la Nuova Riveduta:
"Dopo queste cose, per circa quattrocentocinquant'anni, diede loro dei giudici fino al profeta Samuele".
La prima versione attribuisce i 450 anni al periodo patriarcale - egiziano, fino alla conquista di Canaan sotto la guida di Giosué, in modo alquanto approssimativo; mentre la seconda lo attribuisce al periodo post-esodo, più precisamente, a quello dei giudici.
Testimoni di Geova, attenzione! Se la Società intende mantenere la suddetta traduzione di Atti 13:20, attribuendo 450 anni al periodo patriarcale - egiziano, fino all'inizio dell'era dei Giudici, fatevi almeno spiegare perché altrove sostiene che esso fu di 430 anni + 46 anni (cioè il tempo che il popolo ha passato nel deserto, dalla spedizione delle 12 spie in Canaan fino alla conquista del paese avvenuta sotto la guida di Giosué - leggere Numeri 10:11; 14:24; Giosué 14:7,10: 476 anni in tutto contro i 450 anni di Atti 13:20, secondo la Traduzione Nuovo Mondo!).

Da "Perspicacia ..." pag.622:
"La durata del periodo che va dall'entrata in Canaan alla fine del periodo dei Giudici non è espressamente dichiarata, e ci si arriva solo per deduzione. Sottraendo infatti i 123 anni dei periodi noti (peregrinazione nel deserto, regno di Saul e di Davide, e i primi tre anni del regno di Salomone) dai 479 anni trascorsi dall'Esodo al quarto anno di Salomone, rimangono 356 anni." 

Nel dizionario biblico della Società, "Perspicacia ...", nel brano riportato, vi sono due errori:


  • la somma dei "periodi noti" è di 129 anni, non 123. Difatti, le peregrinazioni del popolo nel deserto cominciarono nel secondo anno dopo l'Esodo e scorsero 45 anni fino alla spartizione di Canaan: 46 anni in tutto. Ma non conosciamo il tempo intercorso tra l'episodio narrato in Giosué 14 e l'inizio dell'esercizio dei Giudici. Sommando gli anni di regno di Saul, di Davide e i tre anni di Salomone si ottiene 129 (leggere Numeri 10:11; 14:24; Giosué 14:7,10).


  • Un altro periodo che è noto, ma che la Società ignora, è quello menzionato in Giudici 11:26: "Sono trecento anni che Israele abita a Chesbon e nelle città del suo territorio ...". Questo periodo di 300 anni non si può eludere facilmente, come fa la Società, perché esso è un dato biblico e si discosta di appena 19 anni dalla somma delle cifre parziali fino a quel punto riportate! Ci piacerebbe condividere quello che dicono più avanti nell'opera citata: 

*"Contando in successione i vari periodi di oppressione, i periodi dei giudici e i periodi di pace menzionati nel libro di Giudici si arriverebbe a 410 anni. Affinché questi periodi possano corrispondere ai 356 anni menzionati prima, alcuni devono essere stati necessariamente contemporanei e non consecutivi, cosa su cui concorda la maggioranza dei commentatori. Le circostanze descritte nella Bibbia si prestano a questa spiegazione. Le situazioni di oppressione riguardavano varie zone del paese e tribù diverse". "Perspicacia ..." pag. 622. 

(NOTA: I 410 anni sono stati contati correttamente, ma non tengono ancora conto dei 40 anni che esercitò Eli, che fu egli pure Giudice d'Israele e quelli di Samuele, prima dell'avvento della monarchia israelita -vedi "La cronologia del tempo dei Giudici", più avanti).

Ci piacerebbe, ma in coscienza non troviamo la cosa così semplice, basta fare due conti per vedere che le crude cifre del libro dei Giudici cozzano con le teorie umane. Preferiamo astenerci dal formulare teorie.
Quanto abbiamo considerato fin qui è già sufficiente per dubitare dell'attendibilità della cronologia della Torre di Guardia: se si aggiungono i 191 anni del periodo dei patriarchi, che la Società ha, per così dire, glissato nel quadro cronologico di sua fabbricazione, la creazione di Adamo verrebbe anticipata di 191 anni, appunto, rispetto a quella ufficialmente adottata, il 4026 a.E.V.: 4026 + 191 = 4217.
Come diretta conseguenza "salterebbe" la teoria dei cicli di settemila anni attribuiti a ciascun giorno della creazione (ciascun giorno della creazione, afferma la TdG, equivale a 7.000 anni). Asserendo che sono trascorsi "6000 anni dalla creazione di Adamo", il 6° e penultimo millennio (che aveva già dato per scaduto nel 1975), a partire ora dal 4217, sarebbe scaduto nel 1783 (6000 - 4217 = 1783). Dal 1783 a.C. avrebbe dovuto iniziare il "millenario regno di Dio", preceduto dalla fine dei regni di questo mondo.

2. Abramo e Terah.

In Genesi 11:26 è scritto che Terah generò Abramo a 70 anni; più avanti (v:32) si dice che Terah morì a 205 anni! Si desume che alla morte di suo padre Abramo dovette avere 135 anni. La Società Torre di Guardia afferma che quando morì Terah, Abramo aveva 75 anni ("Accertatevi di ogni cosa ..." pag. 132).
Se effettivamente Terah generò Abramo a 70 anni, quand'egli morì Abramo dovette avere 75 anni. In tal caso Terah non visse complessivamente più di 145! (145 è infatti la cifra riportata anche dal Testo Samaritano). Se, però, Terah morì all'età di 205 anni (secondo il Testo Masoretico), a quel tempo Abramo dovette avere 135 anni, non 75!
Questa incongruenza non è sfuggita alla Torre di Guardia, anzi, a noi sembra che essa voglia nasconderla dietro a dei puntini (...) di sospensione: nel libro appena citato, a pag. 132, dopo aver riportato accuratamente l'anno in cui ogni Patriarca generò il proprio diretto discendente, da Arpacshad a Nahor, quando si arriva a Terah prosegue così:"... Tera ... generò Abramo, Nahor e Haran ..." I puntini di sospensione fra "Terah" e"generò" omettono le parole"visse settant'anni e..." ( la frase completa è: "Tera visse 70 anni e generò Abramo ...").
Evidentemente, la Società ha cercato di "aggiustare" la "cronologia biblica".
L'imbarazzo per questa discrepanza è comprensibile. Quello che non si può giustificare è il tentativo di nascondere o di modificare il senso reale di questo testo e i problemi che ne derivano. Fare un collage con alcuni dati presi dal Testo Samaritano ed altri dati presi dal Masoretico danno un risultato privo di coerenza interna, una ricostruzione storica ipotetica e fuorviante. Non è una cosa da non farsi in assoluto, ma tale operazione sarebbe sconsigliabile considerarla fidata.
Si può senz'altro pensare che Abramo non sia stato il primogenito di Terah; questo farebbe cadere l'anno della sua nascita nel 130° di Terah. E' possibile, ma con le ipotesi non si costruisce una cronologia sicura.

3. Noè e il Diluvio

In Genesi 5:32 è scritto che Noè aveva 500 anni quando generò Sem. A sua volta, Sem aveva 100 anni quando generò Arpacshad. Secondo questi testi Noè aveva 600/601 anni quando nacque Arpacshad.
Tuttavia, secondo Genesi 11:10 Arpacshad nacque 2 anni dopo il Diluvio. E viene pure detto che Noè aveva 600 anni quando iniziò a piovere e 601 anni quando il Diluvio cessò ed egli uscì dall'arca (Genesi 7:11; 8:13-14). Ora, però, essendo Arpacshad nato 2 anni dopo il Diluvio, a quel tempo Noè dovette avere 603 anni, non 601. La differenza (di cui la Società non tiene conto), seppur minima, è significativa sul piano dell'attendibilità della cosiddetta "cronologia Biblica".

4. LA CRONOLOGIA DEL TEMPO DEI GIUDICI.

La Torre di Guardia, sulla base del testo di 1Re 6:1, computa un periodo di 480 anni (479 anni interi) dall'esodo degli ebrei dall'Egitto al 4° anno del regno di Salomone (vedi "Accertatevi ...",pag. 131).
La cifra di 480 anni è senza alcun dubbio biblica. Tuttavia, il periodo della storia ebraica a cui essa fa riferimento sembra essere di una durata molto diversa se si considerano direttamente i dati riportati nel libro dei Giudici.

8 anni: Giudici 3:18; 40 anni: 3:11; 18 anni: 3:14; 80 anni: 3:30; 20 anni: 4:3; 40 anni: 5:31; 7 anni: 6:1; 40 anni: 8:28; 3 anni: 9:22; 40 anni: 8:28; 23 anni:10:2; 22 anni: 10:3; 18 anni: 10:8, per un totale di 319 anni.

Tutto questo periodo è considerato genericamente di 300 anni in Giud. 11:26, una cifra che è troppo vicina alla somma di quelle parziali sopra riportate per permettere di avanzare teorie attendibili sulla contemporaneità dell'esercizio dei giudici d'Israele, che pure dev'esserci stata.

Segue: Iefte 6 anni; Ibsan 7 anni; Elon 10 anni; Abdon 8 anni; Sansone 20 anni; Micaimprecisato, per un totale di 410 anni!  

 In 1 Samuele, inoltre, è scritto che Eli fu Giudice 40 anni (4:18). Dalla morte di Eli fino al principio (probabilmente) del ministero di Samuele come Giudice, trascorsero forse 20 anni (1 Sam. 7:2,6). A questo punto siamo a 470 anni prima che Saul cominci a regnare e i 479 anni di 1Re 6:1, se presi alla lettera, appaiono già insufficienti a coprire il periodo che va dall'Esodo fino al 4° anno di Salomone.

Viene anche detto che Samuele esercitò la funzione di Giudice fino all'unzione di Saul come Re d'Israele (1 Sam.7:15;12:1 e segg...). Un periodo discretamente lungo che pone diversi interrogativi: per quanti anni esattamente egli fu Giudice? Come collocare cronologicamente questo tempo?

Il fatto che questi periodi di tempo non scorsero tutti in successione, che per la maggior parte essi si sono sovrapposti, nel senso che alcuni giudici svolgevano la loro funzione contemporaneamente in regioni differenti, non facilita il compito di collocarli correttamente nella cronologia biblica. Non esistono gli elementi per farlo in modo sicuro. Stando così le cose, è del tutto lecito supporre che la cifra riportata in 1Re 6:1 non sia altro che un tentativo fatto dal compilatore di mettere ordine ai dati che disponeva, ed è logico supporre anche che egli abbia dovuto affrontare le stesse nostre difficoltà.
Diamo uno sguardo prima di tutto al carattere stesso del libro in questione.

"Il libro è passato attraverso un lungo e complesso processo di formazione. In origine ed in un tempo vicino agli avvenimenti si formarono in seno alle famiglie dei clan e delle tribù delle tradizioni orali relative ai successi e alle sventure dei cosiddetti grandi giudici ... le singole storie che circolavano separate, furono ampliate e messe per iscritto prima del s.11°. ...Il tutto fu disposto secondo un ordine cronologico successivo, quasi che ogni giudice avesse esercitato il comando su tutto Israele e non invece in zone geograficamente limitate" (P.Sacchi in La Bibbia Nuovissima versione- Ed. Paoline).
"La cronologia indicata dal libro appare assai artificiale; campeggia il numero 40, con il sottomultiplo 20 e il multiplo 80. Tenuto conto che alcuni Giudici hanno potuto agire contemporaneamente, forse si può restringere il campo a circa 150 anni" (La Sacra Bibbia Ed. San Paolo -1968).
"Un problema difficile è quello della cronologia: mentre dall'Esodo a Davide trascorrono poco più di due secoli e mezzo, se sommiamo gli anni della peregrinazione nel deserto, il periodo di Giosué, il periodo di oppressione e di liberazione secondo Eli, Samuele e Saul, si arriva a un totale di oltre 500 anni. Si deve quindi pensare che alcuni giudici siano stati contemporanei e che le cifre in cui predomina il numero 40 siano arrotondate e indichino una generazione" (La Bibbia Concordata - Mondadori).

La Società Torre di Guardia "risolve" il problema utilizzando la cifra riportata in 1Re 6:1 dove si afferma che sono trascorsi esattamente 479 anni dall'Esodo al 4° anno di Salomone (quanto poco sa o finge di ignorare circa il modo in cui sono giunte a noi le Scritture e le relative problematiche!). Ciononostante, quand'essa pure affronta il problema della cronologia del periodo dei Giudici d'Israele, non può fare a meno di sottolineare le difficoltà obiettive che esso pone. Ecco alcune note contenute nell'"Ausiliario per comprendere la Bibbia" pagg.294,295: 

"Questo prospetto vuole illustrare uno dei modi in cui i periodi cronologici indicati nel libro dei Giudici potrebbero corrispondere a quelli indicati in altre parti della Bibbia".
"(b) ... Giudici 2:7-11. Questo periodo è lasciato indeterminato nella Bibbia, la cifra indicata nel prospetto è solo un'ipotesi"
"... anche se sembra accertato che alcuni periodi menzionati nel libro dei Giudici si sovrapposero più che succedersi, l'esempio in questo prospetto illustra semplicemente una possibilità e non vuol essere tassativo".

Termini come "potrebbero", "indeterminato", "ipotesi", "possibilità","sembra" ecc. sono ricorrenti nel prospetto riportato nella suddetta pubblicazione e non aiutano certo a costruire una cronologia definibile biblicamente fidata. Quando però sono 'altri, benché siano storici o esperti di determinate discipline ad usare questi stessi termini, la Torre di Guardia non si lascia scappare l'occasione per denigrare le loro teorie. Quindi, ciò che non è possibile tollerare è la conclusione alla quale essa giunge nonostante tante confessate incertezze, vale a dire, che con dei dati così incerti sia ancora realistico sostenere l'esistenza di quella che essa definisce una "fidata cronologia biblica".

5. LA CRONOLOGIA DEI RE EBREI.

La cronologia dei re d'Israele e di Giuda riportata dai libri 1 e 2 Re e 1 e 2 Cronache è così complicata da far dire a un esperto che sono più di duemila anni che i più competenti studiosi biblici lottano con questo problema senza alcun costrutto (A.T. Olmstead, assiriologo ed ebraista).
Si tratta di una cronologia "relativa", dove gli anni di ciascun regno (sia di Israele che di Giuda, dopo la loro divisione alla morte di re Salomone) vengono computati gli uni in rapporto a quelli dell'altro. Per esempio: "Il ventisettesimo anno di Geroboamo, re di Israele, cominciò a regnare Azaria, figlio di Amasia , re di Giuda"-2 Re 15:1-
Gli esperti affermano che, è un' impresa immane sistemare la successione cronologicamente corretta dei regni dei re di Israele e di Giuda, sia per ciascun regno che in rapporto tra loro.
Le maggiori difficoltà dipendono principalmente dal fatto che alcuni dati riportati dai due libri dei Re si discostano vistosamente dai due libri delle Cronache. Un esempio: in 2 Re 3:1 viene narrato che "Ioram, figlio di Acab, divenne re d'Israele in Samaria l'anno diciottesimo di Giosafat, re di Giuda", anche se in 1 Re 1:17 è scritto che questo avvenne "nell'anno secondo di Ioram, figlio di Giosafat". Questi dati sono già discordanti all'interno dei Libri dei Re; se poi li si confronta con 2 Cr. 21:5 non si capisce nemmeno se egli abbia regnato 8 anni, oppure12 anni -2 Re 3:1. Un altro esempio:
Nel 1° libro de Re è scritto che Asa regnò su Giuda 41 anni (1 Re 15:9). Però se approfondiamo la nostra indagine, perveniamo a conclusioni differenti:

Nadab cominciò a regnare il 2° anno di Asa e regnò su Israele 2 anni (15:25).
Baasa cominciò a regnare il 3° anno di Asa e regnò su Israele 24 anni (15:33).
Ela cominciò a regnare il 26° anno di Asa e regnò su Israele 2 anni (16:8).
Zimri cominciò a regnare il 27° anno di Asa e regnò su Israele 7 giorni (16:15).
Omri cominciò a regnare il 31° anno di Asa e regnò su Israele 12 anni (16:23).
Achab cominciò a regnare il 38° anno di Asa e regnò su Israele 22 anni (16:29).
Giosafat, figlio di Asa, re di Giuda cominciò a regnare l'anno di Achab red'Israele (22:41). 

Sommando gli anni in cui si succedettero i re d'Israele, da Nadab fino al 4°anno di Achab, in rapporto al regno di Asa, re di Giuda, si vede che il risultato supera di ben 4 anni i 41 anni attribuiti al regno di Asa.
Inoltre, non è uniforme il modo in cui sono state considerate le frazioni d'anni, quelli di accessione al trono (Es.: Nadab, pur avendo regnato 2 anni, si afferma che il suo successore, Baasa, iniziò a regnare il 3° anno di Asa, anziché il 4°di Asa).
Più inspiegabile di tutti è l'inizio del regno Omri d'Israele: come è possibile che si trattasse del 31° anno di Asa se il suo predecessore regnò solo 7 giorni a cominciare dal 27°anno di Asa?( una discrepanza di 4 anni!) Lo stesso è per Achab che, si dice, iniziò a regnare il 38° anno di Asa, cioè 7 anni dopo l'inizio del regno del predecessore il quale, però, avrebbe regnato non 7, ma 12 anni! (ben 5 anni di differenza).
Il prof. Edwin R. Thiele ha teorizzato che alcune di queste discrepanze sarebbero in realtà dei periodi di reggenza in comune tra padri e figli. Altre sarebbero da attribuire a metodi di datazione che sono mutati nel corso del tempo. Inoltre, non sempre si sarebbe tenuto conto delle frazioni di anni di accessione al trono. Purtroppo, malgrado il lavoro di successo del prof. Thiele ("The Mysterious numbers of the Hebrew Kings"),non tutti i dubbi sono stati dissolti.

Come ha risolto questo problema la Società Torre di Guardia?

Essa lo ha "risolto" in modo originale: anziché lavorare sul materiale appropriato (i libri dei Re e delle Cronache), ha utilizzato una profezia del libro di Ezechiele, la quale, come adesso vedremo, non ha la pretesa di tracciare una cronologia dei re Ebrei.
Questa è la profezia:"Poi sdraiati sul tuo lato sinistro, e metti su questo lato l'iniquità della casa d'Israele; per il numero di giorni che starai sdraiato su quel lato, tu porterai la loro iniquità in numero pari a quello di quei giorni: trecentonovantagiorni" (Ezechiele 4:4,5).
E questa ne è l'interpretazione geovista:
"390 anni dalla distruzione di Gerusalemme, nel 607 a.E.V., al principio dell'"errore della casa d'Israele", nel tempo che si separò da Giuda e stabilì il suo proprio governo e adorazione dei vitelli" ("Accertatevi di ogni cosa e attenetevi a ciò che è eccellente"-pag. 131). Il che "tradotto" significa che tutto il periodo dei re d'Israele, dallo scisma alla distruzione di Gerusalemme, è tout-court di 390 anni!
Nessuno storico accreditato farebbe mai una cosa del genere: ignorare completamente i resoconti dei libri storici e utilizzare al loro posto una predizione di un libro profetico. D'altronde, i dirigenti della Torre di Guardia non sono esperti in materia. Vi invitiamo ora a fare alcune considerazioni logiche:
L'anno in cui il profeta Ezechiele (il quale era uno dei deportati giudei a Babilonia) fa la predizione che la Torre di Guardia utilizza è "il quinto anno della cattività di Joiakin" (Ez. 1:2). Su Giuda regnava da 5 anni l'ultimo re, Sedekia.
Ora, fino a quel momento molto era stato predetto sulla deportazione dei giudei a Babilonia, che era ormai una realtà, e alla loro completa dispersione. Però, nessuno aveva ancora dato per certo la distruzione di Gerusalemme. Nessuno lo fece perché era un'eventualità dell'ultima ora e il suo compimento sarebbe dipeso dalla politica del re Sedekia (Geremia 38:17,18). Se la distruzione di Gerusalemme era soltanto una possibilità dell'ultima ora, una predizione condizionata, nessuno poteva darne per certo il compimento con anni di anticipo. Fino a quella data, il 5° anno della cattività di Joiakin, Ezechiele parlava ancora di "assedio"di Gerusalemme.
Di conseguenza:


  • Non è possibile fare il count-down di 390 anni che propone la Torre di Guardia su un punto di riferimento ipotetico, la data della distruzione di Gerusalemme.


  • Mentre il Testo ebraico riporta al cap.4:5 di Ezechiele la cifra 390, altri Testi riportano 190.


  • Se si adotta la lettura "390 anni"e la si intende come l'equivalente della durata del regno di Israele ( le 10 tribù del Nord), non è corretto farli retrocedere a partire dalla data della distruzione di Gerusalemme perché il Regno del Nord cessò d'esistere ben 133 prima di questa profezia e 139 anni prima della fine del regno di Giuda. In realtà non è chiaro il significato di questa profezia e non lo è perché non esiste una spiegazione biblica.


"Le cose occulte appartengono al Signore" (Deuter.29:29), e noi dobbiamo "imparare a praticare il non oltre quello che è scritto"(1 Corinzi 4:6). Per amore della verità.
Lo scopo di queste nostre osservazioni non è assolutamente quello di scoraggiare i lettori dal porre la loro fiducia nella Bibbia. Al contrario, crediamo fermamente che la Bibbia è la Parola ispirata di Dio e la guida per la salvezza eterna. Ed è proprio questo sentimento di profondo rispetto che ci diffida dall'usarla come una sorta di manuale dalle risposte infallibili in ogni questione (il caso Galilei insegna!).

Invitiamo i testimoni di Geova a riflettere seriamente prima di parlare di"fidata cronologia biblica"soprattutto perché in fatto di cronologia, più che alla Bibbia, essi si affidano agli insegnamenti della Società Torre di Guardia: la cronologia di cui parlano, sebbene la considerino biblica, è solo un' ipotesi dei loro dirigenti. Un' ipotesi, con tutti i suoi limiti!
La Bibbia contiene sicuramente notizie di grande valore per lo storico; esse però sono sistemate secondo un ordine che non risponde alle esigenze e al concetto di cronologia dei nostri giorni e, in ogni caso, senza determinati documenti extra-biblici non è possibile datare con precisione le sue preziose informazioni.
A meno d'essere infatuati da particolari ideologie, o interessati a difendere prese di posizioni preconcette, si è ragionevolmente soddisfatti di constatare che Bibbia e cronologia secolare, non solo si compendiano, ma insieme ricostruiscono un quadro storico che spesso offre incertezze cronologiche pressoché trascurabili.

© 2018 Antonio Giannelli. Tutti i diritti riservati.
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